I Volti Nuovi del Gruppo, Giulio Masotto: “Spero e credo di aver fatto un salto di qualità, voglio essere competitivo ad alto livello”

Il viaggio de I Volti Nuovi del Gruppo prosegue con Giulio Masotto. Il veronese, 23 anni, fa il suo sbarco a livello Professional con la maglia del Team Corratec dopo aver affrontato la stagione 2022 proprio con la maglia della squadra toscana, che ha appena compiuto il salto di categoria. Masotto, peraltro, aveva già “assaggiato” la seconda divisione del ciclismo internazionale nel 2021, quando trascorse un periodo da “tirocinante” con la maglia della Vini Zabù.  In precedenza, il veneto aveva difeso i colori del Team Colpack Ballan e della Zalf Euromobil Fior. La redazione di SpazioCiclismo lo ha intervistato per la rubrica che dà spazio a tutti i neoprofessionisti italiani in vista del loro debutto stagionale.

Descriviti ai nostri lettori. Che corridore sei?
Sono un corridore da percorsi misti. Mi definirei un passista, dotato anche di uno spunto veloce.

Quando hai iniziato ad andare in bicicletta?
Da Giovanissimo G1, quindi a 6-7 anni.

E chi era il tuo idolo?
Mi piacevano molto Fabian Cancellara e Bradley Wiggins, perché erano corridori che sentivo più vicini alle mie caratteristiche.

Completi ora il passaggio a neoprofessionista cui eri già stato molto vicino.
Sì, a fine 2021 ero in parola con la Vini Zabù per entrare stabilmente nel loro organico nell’annata successiva. Poi però la squadra ha proseguito l’attività con il progetto Corratec e io ho seguito proprio questo progetto, rimanendo quindi nella categoria Continental. Ma il 2022 trascorso con la nuova squadra è stato in pratica un anno da professionista. Pochissime formazioni Continental hanno potuto avere il nostro calendario, fatto di tantissime corse importanti in diverse parti del mondo.

Ti è servito, quindi, questo ulteriore anno?
Sì, molto. Ho capito che per essere professionista mi serviva un ulteriore salto di qualità. Spero di averlo fatto e di poter raccogliere i frutti di questo processo nel 2023. Spero e credo di poter essere importante nell’ambito della squadra. In pratica, è stato un altro anno di gavetta, in cui ho compreso gli errori che facevo e ho iniziato a lavorarci sopra, cosa che sto ancora facendo.

C’è qualche compagno di squadra più esperto con cui ti stai confrontando in questo periodo? 
Mi alleno molto con Attilio Viviani, che è della mia zona e con cui ho un buon rapporto. Se mi ha dato dei consigli? Mi ha detto di avere pazienza, se i risultati a cui punterò non arriveranno subito.

Chi ti aspetti come uomini di riferimento nella squadra?
Penso che Valerio Conti sarà la nostra punta, ha delle caratteristiche che si adattano bene a diversi tipi di percorsi. Poi ci sono anche atleti molto veloci, come Viviani e Nicolas della Valle, che saranno corridori importanti per le volate.

Il tuo calendario?
Ci incontreremo a breve con la squadra e lo definiremo (possibile, ma non ancora definito, il debutto stagionale al Saudi Tour, breve corsa a tappe che inizia il 30 gennaio – ndr). Se potessi scegliere quale corsa vincere? Tutte quelle a cui partecipo. Ma a me basterebbe essere a un livello che mi permetta di essere competitivo per vincere magari una tappa, ad esempio, alla Tirreno-Adriatico. Essere competitivo ad alto livello, quella per me sarebbe la più grande vittoria. Ovviamente so che non sarà facile, ma l’importante è partire con la motivazione giusta.

Negli anni che hai alle spalle qual è il risultato che ricordi con maggiore orgoglio?
La vittoria del Trofeo Città di Brescia 2021, che è una corsa che mi piace, con un percorso difficile. È stata una vittoria che mi ha reso fiero. Poi, il sesto posto nella tappa della Adriatica Ionica Race dello stesso anno: ero ancora dilettante e quei risultati mi hanno fatto capire che potevo fare bene e dire la mia anche a un livello più alto.

La differenza che hai sentito fra essere un corridore dilettante e un professionista?
Ci sono le distanze più lunghe, le ore in sella, i tanti giorni di corsa e i ritmi più elevati. Sono tutti aspetti che hanno il loro peso quando passi da una categoria all’altra. Sono cose che ho sentito molto nella stagione appena finita.

Vuoi mandare un messaggio ai giovani che praticano il ciclismo?
Posso dire loro di godersi quello che fanno in bicicletta finché è possibile e di non esasperare le cose quando non è necessario. Ci sarà tempo, poi, per stare tante ore in sella. Ma l’importante, da giovani, è divertirsi.

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